Alcune persone mi hanno incolpato di buonismo, tirando in ballo gente con disabilità visiva.
Bene, io rispondo che non è una questione di far bene agli altri, ma è una questione di civiltà.
Nella vita scrivo anche romanzi, ma questa volta l’idea è caduta su un Social Network Audio. Un Social Network amato dai patiti dell’ascolto, quelli che odiano la maleducazione dell’immagine spiattellata dappertutto e ovunque, un sito forse più per radioamatori o per chi vuole costruirsi una radio gratis sul web. Poi mi sono detta, ma come mai un cieco non deve vedere le immagini sul computer? Quasi quasi aggiungo due argomenti: “Fotografie raccontate da te” e “Video racontati da te”, dove chiunque può raccontare un quadro, un’immagine, un cortometraggio muto. Per questo motivo mi sono avvicinata all’Uiciechi (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti).
Addirittura colleghi giornalisti, mentre parlavo di Freerumble, mi chiedevano se in famiglia io avessi ipovedenti o ciechi. Come se fosse anormale pensare alle persone che hanno degli handicap. Questo è ciò che più mi ha dato fastidio.
Lo scopo di Freerumble è quello di rendersi fruibile a chiunque, adesso inizieremo con i ciechi, ma un giorno non è detto che anche i sordi conosceranno Freerumble. Questo per me vuol dire vivere in un società.
A proposito ci tengo a dire una cosa importante: grazie agli audio inseriti dall’Associazione Disabili Visivi (ADV), da maestro di sub Gabriel Battaglia, dall’UICIECHI, io e molti come me che ci vedono benissimo non avremmo mai immaginato che un cieco può giocare a ping pong, che un cieco possa fare il Sub e tanto altro. Freerumbe ma mi ha dato l’occasione di comprendere meglio realtà che non conoscevo; le ha date a me e le ha trasmesse alle mie conoscenze, alle mie amiche.
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Informazioni molto utili, grazie per averle rese pubbliche