Sul fenomeno dell’Isis e la lettura che ne diamo in occidente abbiamo intervistato la prof.ssa Ida Magli, la prima studiosa che ha applicato il metodo antropologico per analizzare la storia della società occidentale ed il particolare il rapporto tra sacro e potere. Magli, tra l’altro, ci ha detto «L’espressione di Voltaire “Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”, oggi non è più attuale».
Il nostro mondo, secondo la sua analisi, non riesce a capire perché è intollerante. La causa di questa incapacità risiede nel fatto che in occidente, specie fra gli uomini, vi è sempre meno passionalità ed empatia se non per fenomeni marginali come, ad esempio, il calcio. Insomma, per la studiosa, non siamo più in grado di valutare l’entità delle passioni e ciò ci porta ad analizzare le altre culture solo dal nostro punto di vista.
A giudizio di Magli, per affrontare il fenomeno dell’Isis in nessun caso si dovrà intervenire con le armi, perché ciò potrebbe innescare reazioni imprevedibili e incontrollabili considerato che i mussulmani sono ovunque nel mondo.
Rispetto alla Jihad dobbiamo quindi essere razionali. Tutti, a partire dai servizi di intelligence, dobbiamo imparare a capire il fenomeno studiando a fondo la religione mussulmana. Questo non significa tollerare ma spiegare agli estremisti mussulmani che sbagliano perché le loro pratiche, tipiche di una società tribale, nel mondo contemporaneo sono inaccettabili e antistoriche.
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